Su questo blog abbiamo altre volte parlato di digitalizzazione come forma di conservazione della memoria documentale, soprattutto perché rendere un libro antico consultabile da uno schermo lo salva dall’usura, dal materiale organico, da tutti quei fattori esterni che ne comporterebbero prima o poi la consunzione.
In questo articolo vogliamo parlare di un altro progetto di digitalizzazione, particolarmente importante e entusiasmante per gli studiosi: si tratta della collaborazione tra la Biblioteca Apostolica Vaticana e la Bodleian Library di Oxford che porta online alcune migliaia di incunabola e di tomi greci ed ebraici, in alcuni casi pezzi unici al mondo, finalmente disponibili a un pubblico globale, che ne potrà apprezzare la bellezza e il contenuto di estrema profondità spirituale.
Il progetto partito nel 2012, finanziato con 2 milioni di sterline stanziate dalla Polonsky Foundation, durerà quattro anni e renderà accessibili a chiunque ben un milione e mezzo di pagine, opere magnifiche, tra cui due copie della Bibbia di Gutenberg di cui si possono comparare lo stato e le decorazioni, finora non consultabili direttamente.
Leonard Polonsky, convinto della necessità di “democratizzare” l’accesso all’informazione, guarda alla digitalizzazione delle opere di queste due biblioteche, tra le più grandi al mondo, come un passo fondamentale nella condivisione delle risorse intellettuali su scala globale.
I gruppi di testi importati sono tre: manoscritti ebraici, manoscritti greci e incunabola (libri stampati del XV secolo). Queste categorie sono stati scelte per la loro importanza culturale e per la grande quantità di opere che ne fanno parte, e includeranno testi religiosi e secolari. Per il lancio del progetto, le due biblioteche hanno scelto di portare online un piccolo gruppo di Bibbie e commentari biblici, ognuno scelto per la sua particolare importanza storica.
Può sembrare forse ironico come la più importante Biblioteca della cultura Cristiana possegga un enorme quantità di testi ebraici, ma è indice di un rispetto che va oltre le differenze di dottrina. La combinazione della collezione ebraica della Bodleian e del Vaticano rappresenta ogni possibile genere di letteratura ebraica in Oriente ed Occidente. La digitalizzazione di entrambe le collezioni fornirà a studenti, studiosi e al pubblico generico un facile accesso a questi tesori nascosti, promuovendo lo studio e la conoscenza di testi diversificati prodotti nell’arco di un millennio, svelandone la pregevole qualità artistica e la pratica artigiana.
Per quanto riguarda i testi greci, un aspetto molto rilevante del programma è quello delle immagini ad alta risoluzione, che aiuteranno l’identificazione dell’impronta dello scriba, contribuendo a una migliore comprensione della trasmissione dei testi e della storia intellettuale.
Gli incunabola della collezione, libri stampati prima del 1501 sia usando la tecnica dei caratteri mobili sia quella dell’incisione a pagina intera su carta o pergamena, provengono in maggior parte dalla Germania e dall’Italia, e includono opere in ebraico, greco e lingue vernacolari.
Un progetto davvero impressionante, ma quasi necessario in un mondo in cui la cultura deve essere a disposizione di tutti, poiché, nelle parole del Dr. Polonsky: “La tecnologia del XXI secolo offre l’opportunità alle istituzioni culturali di collaborare affinché possano diffondere e rendere accessibile per la ricerca l’informazione, la conoscenza e la competenza che possiedono”.
Per uno splendido viaggio librario seduti in poltrona, vi invitiamo a visitare il sito dedicato a questo progetto, per perdersi tra le meravigliose decorazioni e i caratteri accurati e navigare tra le incredibili immagini delle opere, che a pensarci bene, altro non sono che illustri antenate delle nostre pagine web.