Tutela beni culturali: Vademecum per affrontare l’emergenza

Tutela beni culturali: cosa fare immediatamente

In caso di disastro naturale, sinistro o di altra emergenza, il vostro patrimono corre il rischio di andare distrutto. Le prime 48 ore fanno la differenza. Questa guida realizzata da esperti di settore è un prontuario di riferimento per affrontare calamità di vario tipo: inondazione, incendio, terremoto, tromba d’aria, allagamento o qualunque altro tipo di danno che interessi i vostri edifici e i beni che contengono. Conclusa l’emergenza contattate esperti di settore

  • Chiamate immediatamente i numeri di emergenza: Vigili del fuoco 115, Polizia 113, Carabinieri 112, Guardia medica 118
  • Assicuratevi che ,in caso di emergenza, la vostra struttura abbia un piano di pronto intervento (quello che in Prodoc chiamiamo Doc Recovery Plan)
  • Evacuate senza indugi l’edificio non appena le autorità preposte ve lo ordinano
  • Mantenetevi informati sui servizi di urgenza disponibili nella vostra zona come il nostro pronto intervento 800.001.001

Tutela beni culturali: elenco di macro-attività da svolgere


Stato di allerta

  • Precedenza alle persone. Prestate assistenza a chi è in difficoltà.
  • Mettete al sicuro beni e documenti essenziali se può essere fatto senza pericolo.
  • Fate verificae il funzionamento degli interruttori centrali (acqua, luce, gas) da personale esperto
  • Spostate beni e oggetti lontano dalle finestre e trasportate il materiale conservato nei depositi sotterranei in locali resistenti all’acqua (in caso di inondazioni spostate gli oggetti ai piani più alti, in caso di trombe d’aria evitate i locali nel sottotetto)
  • Ricoprite scaffali, vetrine e altri contenitori on teli di plastica e fissateli con nastro adesivo impermeabile
  • Portate con voi gli elenchi del personale, gli estremi dell’assicurazione e i dati bancari, l’inventario e il piano di emergenza
  • Incaricate un membro del personale di dare istruzioni su ripresa e riorganizzazione attività lavorative

La sicurezza al primo posto

  • Mantenete la calma. Ttranquillizzate il personale e informatelo sui possibili pericoli
  • Controllate se si sono verificati cali di tensione nell’impianto elettrico e se ci sono cavi scoperti. Evitate l’area e riferite i problemi al fornitore dei servizi
  • Chiudere l’interruttore principale dell’acqua
  • Controllate danni all’impianto elettrico: scintille, fili rotti o sfilacciati, odore di isolante bruciato. Se non comporta rischi togliete la corrente staccando l’interruttore centrale
  • Se avvertite odore di gas o sentite sibili o scopi aprite una finestra e abbandonate immediatamente l’edificio. Se possibile chiudete l’interruttore centrale del gas e allertate la società del gas
  • Non rientrate nell’edificio fino a quando non è stato dichiarato sicuro dai vigili del fuoco o dal responsabile della sicurezza

Organizzarsi all’esterno dell’edificio

  • Radunate il personale fuori dall’edificio per assegnare i compiti ed esaminare le priorità nelle operazioni di salvataggio previste nel piano di pronto intervento. Costituite una squadra grande abbastanza per completare il lavoro
  • Create una postazione operativa con computer, internet, linea telefonica e cellulari
  • Create un’area allestita per il recupero: armadietti con serratura, ventilatori, tavoli, scaffali, teli di plastica materiale per asciugare e scorte di acqua
  • Incaricate un addetto stampa per comunicare la situazione ai media e richiedere aiuti o volontari
  • Verificate le risorse finanziarie a disposizione: entità e condizioni dell’assicurazione, assistenza ministeriale, potenziali risorse esterne
  • Contattate le società specializzate come Prodoc per richiedere: generatori, congelatori, sistemi per la liofilizzazione, camion frigoriferi
  • Ripristinate il sistema di sicurezza

Controllo di edificio e area

  • Alcune aree dell’edificio potrebbero essere state contaminate. Non entrate senza vaccinazione antitetanica valida, guanti e indument protettivi, elmetti e maschere respiratorie a norma di sicurezza
  • Identificate e riparate i rischi strutturali. Puntellate gli scaffali e rimuovete le macerie dal pavimento
  • Abbassate la temperatura e riducete l’umidità relativa per evitare l’insorgere di muffe. L’ideale è una temperatura al di sotto dei 20° C e una umidità relativa inferiore al 45%
  • Se la temperatura esterna è alta impiegate l’aria condizionata mettendola al massimo. In caso di finestre rotte chiudele con teli di plastica
  • In caso di clima freddo e secco (in assenza di muffe) aprite le finestre e usate ventialtori per far circolare l’aria
  • Evitate l’utilizzo del riscaldamento a meno che non sia indispensabile
  • Rimuovete l’acqua stagnante e svuotate gli oggetti che contengono acqua. Spostate tappeti o suppellettili bagnate
  • Se necessario servitevi di deumidificatori industriali, tranne che negli edifici storici (punto 9)
  • Procuratevi il materiale e le risorse necessarie come previsto dal piano di pronto intervento

Documentazione

  • Una volta che l’edificio è stato dichiarato agibile, indossando indumenti protettivi, effettuate un ricognizione preliminare di tutte le aree danneggiate
  • Non spostate oggetti, collezioni, libri e qualsiasi materiale di valore storico-culturale senza prima averne documentato le condizioni
  • Registrate le condizioni dei beni e delle strutture con una fotocamera digitale e una videocamera. Assicuratevi che sia le immagini che le riprese documentino chiaramente i danni, se necessario integrate con altre immagini
  • Prendete appunti e registrate commenti di supporto alle immagini e riprese video
  • Incaricate un referente di informare per iscritto l’agente assicurativo e i responsabili delle indagini e di registrare le decisioni prese dallo staff per le operazioni di salvataggio e recupero
  • Documentate tutte le fasi delle operazioni con registrazioni audio/video e relazioni scritte

Salvataggio e recupero

  • Se le condizioni ambientali sono stabili e l’area sicura, lasciate gli oggetti non danneggiati al loro posto. In caso contrario, trasferiteli in una zona sicura e con condizioni ambientali sotto controllo
  • Se l’edificio è completamente allagato coprite tuti gli oggetti con dei teli di plastica
  • Quando spostate gli oggetti, date priorità agli oggetti che non hanno subito danni e a quelli presi in prestito da altre istituzioni. Separate gli oggetti danneggiati da quelli integri
  • Finchè non iniziano le operazioni di salvataggio, mantenete ogni gruppo di oggetti nelle condizioni esatte in cui lo avete trovato: gli oggeti bagnati con quelli bagnati, gli asciutti con gli asciutti gli umidi cn gli umidi
  • Recuperate tutti i frammenti degli oggetti che si sono rotti ed etichettateli
  • Controllate giornalmente il materiale per verificare l’insorgenza di muffe: se ne trovate, maneggiate gli oggetti con estrema cautela ed isolateli

Accertamento dei danni

  • Notificate l’incidente all’assicurazione o al responsabile della sicurezza. Potreste avere bisogno di una valutazione in loco ancor prima di intraprendere qualsiasi altra azione
  • Effettuate una stima approssimativa della tipologia di materiali colpiti e dell’estensione e natura del danno. A questo stadio, una valutazione dettagliata rischia di rallentare le operazioni di recupero
  • Identificate eventuali pericoli per l’incolumità del personale e dei beni. Accertate il corretto funzionamento dei sistemi di sicurezza
  • Cercate segni evidenti di muffe. Prendete nota di quanto a lungo il materiale è rimasto bagnato e delle condizioni di temperatura e umidità relativa
  • Documentate i danni (punto 5)

Priorità di salvataggio
Le priorità di salvataggio vanno stabilite per insiemi di oggetti, non pezzo per pezzo. Una biblioteca potrà utilizzare raggruppamenti per soggetto o per segnatura; un archivio per gruppi di documenti; un museo, gruppi di materiali. In tal senso un piano di recupero ben progettato prevede a priori una mappatura topografica dei beni in funzione del loro valore e della tipologia di rischio al quale sono esposti.
Concentrate i primi interventi di salvataggio su:

  • Informazioni essenziali per l’istituzione: dati finanziari e relativi al personale, liste delle acquisizioni, inventario topografico e file di backup dei database
  • Oggetti in prestito da privati o altre istituzioni
  • Raccolte che meglio rappresentano il mandato e gli obiettivi della vostra istituzone
  • Raccolte che costituiscono un unicum e/o più utilizzate, indispensabile da un punto di vista accademico, più rappresentative per determinati argomenti, meno sostituibili o più preziose
  • Oggetti che subirebbero ulteriori danni se trascurati
  • Materiale che ha maggiori probabilità di essere messo in salvo con successo

Edifici Storici

  • Prima di intraprendere la pulizia dei locali, contattate la Soprintendenza ai benu artistici storici e architettonici, conservatori esperti e ingegneri strtturali
  • Rimuovete l’acqua stagnante dagli scantinati. Prima di aspirare l’acqua contate un ingegnere strutturale: il drenaggio e aspirazione dell’acqua potrebbe causare il collasso delle fondamenta se il suo livello è alto
  • Rimuovete l’isolante bagnato, i pannelli di rivestimento e la tappezzeria (se non sono antichi). Puntellate gli intonaci con compensato e supporti a T di legno
  • ripulite per prime le parti più antiche, utilizzate detersivi non abrasivi
  • Prestate attenzione a non danneggiare elementi di valore storico-artistico mentre trattate parti storicamente non rilevanti
  • Asciugate garantendo una buona ventilazione. Non utilizzate mai sistemi che immettano aria troppo calda


Copyright Heritage preservation, Inc. Prodotto in cooperazione con la national Task Force on Emergency Response. Una iniziativa FEMA, Getty Conservation Institute e Heritage Preservation. Traduzione in italiano e adattamento di Maria Barbara Bertini.

 

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